PIM vs PXM vs DAM: che differenze ci sono?
PIM vs PXM, DAM vs PIM e poi ancora PXM vs DAM: quali sono le differenze tra questi software?
Esistono anche analogie tra di essi? La risposta nelle prossime righe, in cui potrai approfondire scopo, funzionalità, benefici e team di riferimento per ciascuna applicazione. Via!
PIM vs PXM vs DAM: di cosa stiamo parlando?
Partiamo dalle basi.
Con l’acronimo PIM si intende un software di Product Information Management, soluzione che permette di governare le informazioni di prodotto. Un tool di Digital Asset Management (DAM), invece, si focalizza sull’organizzazione degli asset digitali.
Infine, un PXM software è un tool per gestire l’esperienza di prodotto (da qui il nome esteso “Product eXperience Management”).
Analogie e differenze funzionali tra i sistemi
Per mettere a fuoco le reali differenze tra DAM, PIM e PXM occorre avere chiaro che tutte e tre le tipologie di piattaforme aiutano le aziende a centralizzare, organizzare e distribuire il loro patrimonio di contenuti finalizzati al mercato, sia esso B2B e B2C.
Ma quindi cosa cambia? In primis, il focus.
PIM e DAM offrono una gestione prevalentemente verticale, destinata rispettivamente a dati e informazioni nel primo caso, e a contenuti multimediali come foto, video e documenti nel secondo.
Un PXM, invece, si prefigge lo scopo di governare l’esperienza dei clienti che interagiscono con l’assortimento nei vari canali di comunicazione e vendita in cui l’azienda è presente.
Per raggiungere tale obiettivo, un Product eXperience Management software ingloba le funzionalità dei software PIM e DAM e le combina ad altre, trasversali alla customer experience.
Una di esse, forse la più cruciale, è la Syndication, funzionalità con cui i software PXM propagano un dato o un contenuto in più canali, spesso ottimizzandone automaticamente attributi come ad esempio il formato, la dimensione e il colore di sfondo.
In estrema sintesi, più che PIM vs PXM vs DAM è più corretto parlare di PXM = PIM + DAM.
PIM vs PXM vs DAM: scopo dei tool
Un PIM è un software orientato alla governance delle informazioni di ogni articolo proposto al mercato dall’organizzazione. Per questo motivo, tra le principali funzionalità di una soluzione di questo tipo, c’è la centralizzazione dei dati.
Il sistema, infatti, dialogando con sistemi come ERP (Enterprise Resource Planning) e PLM (Product Lifecycle Management) funge da unica fonte di verità informativa. Inoltre, un PIM consolida i dati, mettendo in relazione e rendendo agilmente ricercabili tutte le informazioni relative a un prodotto.
Similmente, un software DAM svolge funzioni di centralizzazione e consolidamento per qualsiasi asset digitale, come immagini, video, audio, documenti (come presentazioni e linee guida di brand).
Sebbene anche DAM e PIM possano occuparsi della distribuzione – rispettivamente di asset e di dati – è il software PXM a spostare il punto di vista verso l’esterno dell’organizzazione.
Infatti, mentre il principale scopo dei tool per gestire informazioni di prodotto e asset digitali è di convergenza, un PXM è orientato all’esperienza cliente.
Dato che quest’ultima è strettamente connessa a informazioni e asset digitali, un software di Product eXperience Management si fa garante – oltre che della convergenza – anche di ottimizzare e propagare tutti i contenuti, offrendo una customer experience omnicanale, B2B e B2C.
Utenti tipo per piattaforma
PIM vs PXM vs DAM: le differenze si accentuano quando si parla di utenti tipo o, più in generale, dei principali team che traggono beneficio da ciascuna delle piattaforme.
Di un sistema di Product Information Management, per esempio, si servono principalmente persone che afferiscono a uffici che gravitano lungo l’intera supply chain di un articolo: design, ricerca e sviluppo, logistica e, soprattutto, e-commerce.
Le user personas di un DAM, invece, afferiscono tipicamente alle funzioni di marketing e branding che lo sfruttano per condividere con il resto dell’azienda media e template.
La trasversalità funzionale di un PXM, come visto all’inizio dell’articolo, lo rendono uno strumento utile a tutti i team, sia di quelli che beneficiano di un PIM che di un DAM; ad essi si aggiunge anche l’area sales, visto il supporto all’intero flusso di creazione e distribuzione del catalogo prodotti,
Non è finita: nei casi di PXM altamente integrabili, i tool sono ideali anche per professionisti delle aree Digital e IT, con cui tagliano il budget IT e attività manuali, semplificando lo stack IT.
DAM vs PIM vs PXM: benefici a confronto
DAM e PIM offrono benefici speculari.
Un software di Digital Asset Management centralizza e organizza i contenuti multimediali, favorendone la ricercabilità e il riuso. Qualora si occupi anche della distribuzione, può accorciare il time to market dei media dell’azienda. Benefici simili a quelli di un PIM rispetto ai dati di prodotto.
In generale, se tali soluzioni sono dotate di funzionalità di workflow, possono accelerare la collaborazione tra team e digitalizzare processi in precedenza analogici o destrutturati.
Anche in questo frangente, un PXM combina i benefici di DAM e PIM, andando addirittura oltre, per offrire esperienze di acquisto di prestigio e favorendo la product discoverability grazie a contenuti performanti, personalizzati e aggiornati in tempo reale su ogni canale. Parola dei nostri clienti!
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